LA LIBERTÀ PERSONALE
Caratteristiche della libertà personale
Per L’arresto o per qualunque altra forma di restrizione della libertà personale (perquisizione, ispezione..) di un cittadino, si devono rispettare due riserve contenute nell’art 13 della Costituzione:
la riserva di legge
è affidata al parlamento, infatti, solo quest’ultimo può legiferare e stabilire quali siano i comportamenti vietati dei cittadini, considerati reati, e sanzionati con il carcere (detenzione);
la riserva di giurisdizione
solo il giudice può disporre l’arresto di una persona, tramite una legge del nostro ordinamento giuridico (Codice penale o legge speciale in materia penale) e motivare per iscritto la sua decisione (il mandato del giudice).
La Presunzione di non colpevolezza
L’imputato (la persona rinviata a giudizio) non è considerato colpevole fino alla condanna definitiva (art. 27 c. 2 Cost.).
I Diritti dei detenuti
È punita ogni forma di violenza, sia fisica, sia morale verso la persona sottoposta a restrizione di libertà (art. 13 comma 4 Cost.) ;
le pene inflitte al detenuto devono tendere verso la rieducazione e non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità (art. 27 c. 3 Cost.).
Domande sulla Libertà personale
Che cos'è la libertà personale e perché è inviolabile?
Che cosa si intende per riserva di legge e di giurisdizione citati nell'art. 13?
Quali sono le parole che nella Costituzione indicano il divieto di tortura?
Che indicazioni dà la Costituzione in quest’ultimo caso?
È ammesso il fermo provvisorio della pubblica sicurezza nel nostro Paese?
Che cos’è la carcerazione preventiva?
Chi stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva?
Che cos’è la custodia cautelare?
Quanto sono i termini massimi della custodia cautelare per i delitti puniti con una pena massima
di sei anni di reclusione?
Quanto sono i termini massimi della custodia cautelare per i delitti che superano i sei anni di reclusione?
Qual’è l’articolo e il comma della Cost. dove risulta sancito il divieto di retroattività delle pene detentive?
Gli ergastolani che abbiano tenuto buona condotta, con la legge di riforma penitenziaria, possono avere: permessi-premi (trascorrere giorni fuori dal carcere); ottenere il regime di semilibertà (uscire dal carcere di giorno, per recarsi a lavorare all’esterno, rientrare la sera); possono essere riammessi in liberta sotto condizione di non commettere altri reati. Prova a rispondere, per ogni singolo beneficio, quanti anni di detenzione devono aver fatto?
Prova a spiegare perché vengono concessi questi benefici anche a chi ha una pena perpetua? (Fai riferimento all’art.13, quarto comma e all’art 27, terzo comma. Leggendo dedurrai che, nel nostro ordinamento giuridico, c’è un fine dunque non solo di punizione al reo ma anche di…)
Sviluppo delle domande
Risposta N^1
Che cos'è la libertà personale e perché è inviolabile?
E’ la possibilità di decidere e fare quello che si desidera senza costrizioni altrui, ma nel rispetto delle leggi.
È uno dei diritti più importanti della persona fisica.
È inviolabile perché è un diritto naturale dell’uomo. Tale diritto è stato acquisito dall’umanità grazie a secoli e secoli di lotte e forti ribellioni (a partire dell’epoca della schiavitù fino a giungere alla rivoluzione francese, senza dimenticare gli scempi causati, dalla prima e seconda guerra mondiale, sul genere umano).
La Costituzione non deve assolutamente concedere tale diritto, ma deve limitarsi a riconoscerlo e garantirlo.
Risposta N^2
Che cosa si intende per riserva di legge e riserva di giurisdizione in riferimento all’art. 13 della Cost?
Il Costituente, per evitare le illegittime interferenze nella sfera della libertà individuale dei cittadini, da parte delle autorità, ha voluto proteggerli dettando idonei garanzie. Infatti, qualunque forma di restrizione della libertà personale, in ITALIA, deve avvenire nell’assoluto rispetto delle due garanzie previste e contenute nell’art13 della Cost. (riserva giurisdizionale e riserva di legge) altrimenti, l’arresto non è valido.
Riserva di legge
si intende che un individuo può essere soggetto all’arrestato o ad altre forme di restrizione della libertà, solo in presenza di appositi leggi, in vigore, che stabiliscono i casi e i modi in cui è possibile procedere alla restrizione della libertà. Il Codice penale e le leggi speciali in materia penale devono prevedere e contenere, chiaramente, il comportamento vietato che comporta il reato. Inoltre, la legge in materia penale produce effetti solo per l’avvenire ed è vietata la retroattività. Solo il parlamento può emanare provvedimenti per stabilire quali sono i comportamenti vietati che possono comportare il carcere per i cittadini.
Riserva di giurisdizione
si intende che solo il giudice può emanare un provvedimento “mandato” motivato (spiegando le ragioni che comportano l’arresto o la perquisizione e la legge che prevede ciò), per disporre qualunque forma di restrizione della libertà personale di un cittadino.
Questo potere è conferito al giudice, perché è un organo imparziale e indipendente:
non può parteggiare verso nessuna delle parti in causa;
non dipende e non può essere condizionato da altri poteri;
l’indipendenza è garantita dal fatto che il giudice entra in magistratura tramite concorso pubblico e gode dell’inamovibilità;
Inoltre all’interno della magistratura vi è l’assenza di una gerarchia.
Qualora, tale potere fosse conferito al governo e alla polizia, ci sarebbe un regime autoritario.
Risposta N^3
Quali sono le parole che nella Costituzione indicano il divieto di tortura?
L’art. 13 comma 4 della Cost. vieta la tortura, sancendo il seguente:
“E` punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà”.
Risposta N^4
Che indicazioni dà la Costituzione in quest’ultimo caso? Riferito alla tortura.
In conclusione, le violenze fisiche e psichiche non sono ammesse. Grazie al fatto che la libertà personale è inviolabile ed è estesa ad ogni forma di restrizione della libertà.
le indicazioni della Costituzione sono i seguenti:
l’inviolabilità della libertà personale ;
L’estensione a qualsiasi altra forma di restrizione della libertà personale;
è punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.
Risposta N^5
È ammesso il fermo provvisorio della pubblica sicurezza nel nostro Paese?
Sì.
Ma, solo in casi eccezionali di necessita e urgenza, indicati tassativamente dalla legge, ed è un provvedimento provvisorio.
I casi sono due che consentono questo tipo di fermo:
l’arresto in flagranza di reato (la persona è colta mentre che compie un reato o sta per compierlo);
l’altro caso prevede che le forze dell’ordine intervengono, per operare il fermo provvisorio, su una persona, purché su quest’ultimo sussistono fondati indizi di aver commesso un grave reato e vi sia il sospetto di fuga.
Trattandosi di fermo provvisorio, le forze dell’ordine, entro 48 ore dal fermo provvisorio, devono comunicare al giudice per ottenere la convalida. Quest’ultimo se non lo convalida, entro le successive 48 ore, il fermo provvisorio, si intende revocato e non produce alcun effetto e la persona deve essere rimessa immediatamente in libertà.
Risposta N^6
Che cos’è la carcerazione preventiva?
La carcerazione preventiva rappresenta uno degli aspetti più delicati della libertà personale. Essa, difatti, limita tale libertà. Tuttavia, è opportuno distinguere i due casi opposti della carcerazione:
preventiva (inteso come quel periodo che va dall’arresto fino alla conclusione del processo penale);
successiva che va dopo la sentenza definitiva di un processo penale. Solo quest’ultima può essere intesa come vera e propria pena, perché l’imputato è stato riconosciuto colpevole attraverso l’espletamento di un processo nei vari gradi di giudizio, che culmina in una sentenza definitiva. Dove viene irrogata una sanzione che riconosce colpevole l’imputato.
La carcerazione preventiva è disposta solo dal giudice. In presenza di gravi indizi di colpevolezza verso una data persona. Tuttavia, deve ricorrere almeno una delle tre esigenze previste dalla legge (Codice di procedura penale):
pericolo di fuga;
inquinamento delle prove;
la reiterazione del reato (di continuare a commettere gravi reati).
Risposta N^7
Chi stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva?
Per evitare lunghi periodi di carcerazione, a volte ingiustificati, la Costituzione nell’art. 13, quinto comma, enuncia che: “La legge ordinaria deve stabilire i tempi massimi della carcerazione preventiva”. Decorsi tali termini l’imputato deve essere automaticamente rimesso in libertà.
A seguito l’avvento del nuovo processo penale, non si è riusciti ugualmente a ridurre i tempi processuali come era nelle attese del legislatore. Il nuovo Codice di procedura penale fissa la durata massima dei tempi della carcerazione preventiva.
Risposta N^8
Che cos’è la custodia cautelare?
La custodia cautelare è quel periodo di tempo entro il quale deve essere celebrato il processo penale.
I termini massimi sono stabiliti dal Codice di procedura penale e variano a seconda della gravità del reato di cui si è imputati.
Risposta N^9
Quanto sono i termini massimi della custodia cautelare, in generale, per i delitti puniti con una pena massima di sei anni di reclusione?
Non si può superare i due anni.
Risposta N^10
Quanto sono i termini massimi della custodia cautelare, in generale, per i delitti che superano i sei anni di reclusione?
Non si può superare i quattro anni.
Risposta N^11
Qual’è l’articolo e il comma della Cost. dove risulta sancito il divieto di retroattività delle pene detentive?
Art. 25 secondo comma: “Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso.”
Risposta N^12
Quali sono i benefici e quanti anni di detenzione devono aver fatto gli ergastolani, escluso l'ergastolo ostativo, affinché possano usufruire?
permessi-premi (trascorrere giorni fuori dal carcere) dopo 10 anni di detenzione e buona condotta;
ottenere il regime di semilibertà (uscire dal carcere di giorno, per recarsi a lavorare all’esterno e rientrare la sera) dopo 18 anni di detenzione e buona condotta;
possono essere riammessi in liberta, sotto condizione di non commettere altri reati, dopo 28 anni di detenzione.
Risposta N^13
Perché vengono concessi questi benefici anche a chi ha una pena perpetua?
Premesso che ciò vale per quegli Stati che riconoscono la dignità umana e credono che sia possibile cambiare anche chi si sia macchiato dei delitti più efferati.
L’art. 13, comma 4 della Cost., enuncia che: “E` punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.”
In aggiunta, l’art 27 terzo comma evince che: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
Da questi due principi si comprende chiaramente il riconoscimento e il rispetto della dignità umana. Invece, in merito alla pena che il detenuto deve scontare, non solo s’intravede un fine di punizione al reo, ma anche una rieducazione del detenuto. Nel sistema carcerario attuale, al recluso, durante il periodo detentivo, si da la possibilità di comprendere il torto che ha commesso e, attraverso la rieducazione e la buona condotta, il soggetto può ravvedersi, cambiare gli atteggiamenti e ritornare alla vita sociale ordinaria. Ecco perché vengono concessi, dalla legge della riforma penitenziaria, anche a chi ha una pena perpetua, i tre benefici menzionati nella domanda precedente.
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