LE SOCIETÀ
Prerequisiti per la società (i soggetti
del diritto del sistema giuridico italiano)
Come si possono classificare gli atti giuridici compiuti dai soggetti del diritto?
"Posto che tutti i soggetti del diritto possono compiere degli atti giuridici. Tuttavia, non tutti gli atti sono uguali, allora diamo luogo a una sintetica classificazione:
• atti unilaterali si riferiscono al testamento, dove riscontriamo la manifestazione di volontà di un solo soggetto;
• bilaterali il contratto;
• plurilaterali il contratto di società dove una pluralità di persone firma tale contratto, ecc.
• atti illeciti rapina, tentato omicidio, furto ecc.
Quali sono le caratteristiche principali delle persone fisiche?
Gli aspetti fondamentali delle persone fisiche sono:
• capacità giuridica;
• capacità di agire;
• incapacità relativa;
• incapacità assoluta".
Quali sono i presupposti necessari per sorreggere un'organizzazione collettiva?
"Per l'esistenza di qualsiasi organizzazione collettiva devono ricorrere i seguenti elementi:
• la presenza di una pluralità di persone fisiche;
• un complesso di beni economici che da luogo a un patrimonio;
• uno scopo comune".
Chi gode e che differenza c’è tra autonomia patrimoniale perfetta e autonomia patrimoniale imperfetta?
L’AUTONOMIA PATRIMONIALE PERFETTA
"Significa che esiste una linea di demarcazione che separa il patrimonio dell'organizzazione collettiva dal patrimonio personale del singolo componente dell'organizzazione collettiva. Per questo, quest’ultimo ha una responsabilità limitata alla quota conferita.
Le organizzazioni collettive che godono di autonomia patrimoniale perfetta sono le persone giuridiche, che a loro volta si dividono in: persone giuridiche private (società di capitali, associazioni riconosciute e fondazioni); persone giuridiche pubbliche: Enti non territoriali, ad esempio l’INAIL, l’INPS, il CONI, l’ISTAT, l’Istituto di Istruzione “La Rosa Bianca” di Cavalese, il Liceo “Rosmini di Trento, ”l’Istituto “Marie Curie” di Pergine; Enti territoriali (lo Stato, la Regione, la Città Metropolitana, la Provincia e il Comune). Tutte le Persone giuridiche pubbliche nascono tramite una legge e devono essere riconosciuti dal Capo dello Stato".
AUTONOMIA PATRIMONIALE IMPERFETTA
"Significa che non esiste una linea di demarcazione che separa il patrimonio dell'organizzazione collettiva dal patrimonio personale del singolo componente dell'organizzazione collettiva. Per questo, quest’ultimo risponde illimitatamente e solidalmente con il proprio patrimonio personale, verso le obbligazioni assunte dall’organizzazione collettiva. Tuttavia, quando quest’ultima non è in grado di adempiere con il proprio patrimonio. illimitatamente significa con tutto quello che si dispone oggi, più quello che si potrà avere in futuro. La verifica dei beni, in possesso di qualunque soggetto del diritto, avviene presso i pubblici registri (il Catasto terreni e il Catasto fabbricati e il Pubblico Registro Automobilistico).
Le organizzazioni collettive che godono di autonomia patrimoniale imperfetta sono gli Enti di fatto che si classificano nel seguente modo: società di persone, associazioni non riconosciute e comitati. Questi non sono dei soggetti pieni del diritto, perché come abbiamo precisato, oltre a rispondere loro sono chiamati anche i loro componenti".
Come si può definire il concetto di società?
"Per comprendere meglio il concetto di società è necessario richiamare i prerequisiti dell’attività economica. Per il soddisfacimento dei propri bisogni, è necessario che l’essere umano svolga un’attività economica. Da quest’ultima, in base alle varie forme di lavoro prestato, (subordinato, autonomo e imprenditoriale) l’uomo realizza un reddito monetario. Grazie allo scambio commerciale, tutto o in parte il reddito è trasformato in reddito reale. Ottenendo, così, i beni e i servizi necessari per appagare i vari bisogni umani.
Dal momento in cui andiamo a definire il concetto di società, ravvisiamo il nesso di collegamento che s’instaura tra essa e l’attività economica. Infatti, in riferimento a quanto dispone il Codice civile nell’art. 2247, dove definisce l’istituto della società: “Con il contratto di società due o più persone conferiscono beni o servizi per l'esercizio in comune di un'attività economica allo scopo di dividerne gli utili”.
Quali sono i punti fondamentali dalla definizione data dall’art.2247 alla società?
"Dalla definizione emergono tre punti fondamentali:
• l’attività economica
Per comprendere il concetto, dovremmo fare riferimento all’imprenditore. Come abbiamo visto, non è sufficiente accrescere il valore dei beni attraverso una qualunque attività; è indispensabile che la produzione ottenuta sia scambiata sul mercato, abbia un prezzo e sia idonea a soddisfare dei bisogni umani. Inoltre è stato precisato dalla distinzione delle imprese, che in riferimento all’attività economica esercitata le imprese possono essere di tipo commerciali e non commerciali;
• L’esercizio in comune dell’attività e i conferimenti
Al momento della stipula del contratto di società (atto costitutivo) i soci si obbligano a conferire: beni in natura (prestazione del dare: denaro, beni mobili e immobili, beni immateriali e crediti); servizi (prestazione del fare) e si ha così il socio d’opera, che come vedremo, quest’ultima prestazione non è ammissibile per le società di capitali. È opportuno precisare che i conferimenti, apportati dai singoli soci, devono essere utilizzati da tutti i soci, per svolgere assieme un’attività economica. L’insieme di beni apportati dei soci, costituisce il patrimonio di partenza. La società, grazie a questo complesso di beni, può svolgere la propria attività e raggiungere gli obiettivi che si prefigge;
• Lo scopo del lucro
la società, come sappiamo, nasce con l’intento di realizzare un lucro. Per fare ciò, essa deve svolgere obbligatoriamente un’attività economica. Alla fine del periodo amministrativo, se la gestione aziendale risulta di segno positivo, di conseguenza matura l’utile d’esercizio. Quest’ultimo, a sua volta, deve essere diviso tra i soci, in conformità alle loro quote di partecipazione possedute. Tuttavia, nulla toglie che i soci, in assemblea, decidano diversamente, ovvero di non distribuire gli utili realizzati, ma di reinvestirli all’interno della società. Accrescendo, così, sia il patrimonio della stessa, che di conseguenza anche il valore delle quote dei vari soci. La società, per obbligo di legge, gli utili o li divide ai suoi soci o le reinveste al suo interno. Proprio su questo punto le società lucrative si differenziano delle società mutualistiche, in cui gli eventuali utili di quest’ultime sono utilizzati per scopi benefici e non divisi tra i propri associati".
In generale come si possono classificare le società?
In riferimento alla classificazione dei soggetti del diritto avevamo visto che un ruolo importante, nel nostro ordinamento giuridico, è svolto dalle società. Infatti, il Codice civile fa riferimento all’art.13 dove li prevede, ma li rimanda al libro V del lavoro e al titolo V, dove disciplina tutte le società lucrative (2247-2510), mentre al titolo VI disciplina tutte le società mutualistiche (2511-2548).
Come si classificano le società lucrative?
"SOCIETA' COMMERCIALI
la s.n.c., la s.a.s., la s.r.l., la s.p.a. e la s.a.p.a.
Come soggetti del diritto nascono al momento della registrazione nel Registro delle imprese, sezione ordinaria, tenuto presso la Camera di commercio;
SOCIETA' NON COMMERCIALI
la società semplice nasce, come soggetto del diritto, al momento della stipula dell’atto costitutivo, nelle diverse forme che vedremo. Tuttavia, la sua esistenza deve essere segnalata: presso la Camera di commercio, nel registro delle imprese nella sezione speciale. Non possono svolgere attività commerciali. Le società non commerciali sono regolati dal C.c. dai seguenti articoli: dall’art. 2251 all’art 2290.
Ci sono altre classificazioni?
"Sì.
SOCIETA' DI PERSONE
Godono di autonomia patrimoniale imperfetta, quindi fanno parte degli Enti di fatto e non possono mai diventare persone giuridiche e sono le:
S. s. (società semplice);
S.n.c. (società in nome collettivo);
S.a.s. (società in accomandita semplice);
SOCIETA' DI CAPITALI
Godono di autonomia patrimoniale perfetta e sono considerate persone giuridiche e sono le:
S.r.l. (società a responsabilità limitata);
S.p.a. (società per azioni);
S.a.p.a. (società in accomandita per azioni).
Per comprendere il termine di autonomia patrimoniale perfetta o imperfetta di cui godono le organizzazioni collettive, poichè le società rientrano tra le organizzazioni collettive, si rimanda a quanto detto per i soggetti del diritto".
Quali sono le caratteristiche fondamentali delle società di persone?
"Le principali caratteristiche che si possono attribuire alle società di persone sono:
1) responsabilità dei soci
si precisa che queste società non sono soggetti pieni del diritto, poiché godono di autonomia patrimoniale imperfetta; per le obbligazioni sociali oltre al patrimonio della società, i soci rispondono con il proprio patrimonio personale. Di conseguenza la responsabilità dei soci è illimitata e solidale. Eccetto la categoria dei soci accomandanti della (s.a.s.);
2) amministrazione
l’amministrazione può essere svolta solo dai soci. Se nell'atto costitutivo non risulta menzionato chi è amministratore, tutti i soci hanno diritto all’amministrazione della società e sono considerati amministratori. In questo caso si parla di amministrazione disgiuntiva; se l'amministrazione è conferita solo a un socio, si ha il caso dell’amministratore unico, se invece è conferita soltanto ad alcuni di essi, abbiamo l'amministrazione congiuntiva (tutto ciò si desume dall'atto costitutivo, contratto sociale, che risulta depositato presso la Camera di commercio);
3) trasferimento delle quote sociali
ai non soci è ammesso, solo con il consenso di tutti i soci".
E delle società di capitali?
Le caratteristiche delle società di capitali si possono così riassumere:
1) responsabilità dei soci
queste società godono di autonomia patrimoniale perfetta e sono considerati come soggetti pieni del diritto; delle obbligazioni sociali risponde la società con il proprio patrimonio (la società è una persona giuridica). Di conseguenza la responsabilità dei soci è limitata alla quota conferita nella società;
2) amministrazione
può essere demandata a soci e non soci; l'amministrazione deve essere puntualizzata nell'atto costitutivo e ci può essere il caso dell'Amministratore unico delegato con poteri di firma (rappresentante legale), se invece siamo di fronte a un Consiglio di amministrazione, ci deve essere sempre un Presidente del consiglio di amministrazione munito di potere di firma e rappresentante legale della società e gli amministratori delegati devono avere tutti potere di gestione. L'atto costitutivo è redatto, per obbligo di legge, da un Notaio;
3) trasferimento delle quote sociali
è libero ed è sempre ammesso verso soci e non soci, quindi non è richiesto alcun consenso degli altri soci.
Esempio di competenza:
poniamo il caso che si debba stipulare un contratto con una delle tre società di persone; dapprima si dovrebbe verificare il tipo di amministrazione, chi è il rappresentante legale tra gli amministratori e in conclusione controllare la sua firma autografa depositata (presso il registro delle imprese). Tutto ciò per assicurarsi che l’atto giuridico sia valido".
Come si può costituire una società semplice?
"In riferimento a quanto è stato detto prima, questa società è una società di persone non commerciale. Di conseguenza può svolgere solo attività economiche non commerciali (attività agricole o professionali). La forma di costituzione è libera. Addirittura è idonea anche la forma verbale, che da luogo alla validità costitutiva del contratto di società semplice. Tuttavia, l’atto pubblico è richiesto quando i soci conferiscono beni immobili; soltanto per rendere valido il rapporto giuridico e traslare, validamente, il bene dal socio verso la società".
Che nome si può attribuire alla società?
"Al momento della costituzione è fondamentale stabilire la ragione sociale (nome della società o ditta) che deve contenere obbligatoriamente la dicitura di società semplice e il nome di almeno di un socio &C. dopo si è liberi di aggiungere altro, purché non sia contrario all’ordine pubblico, al buon costume e alle norme imperative. Quest’ultimo concetto può essere esteso a tutte e tre le società di persone".
Come possono conferire i soci?
"Al momento del conferimento dei beni in natura, bisogna stabilire il valore monetario. i soci sono liberi di compiere le loro valutazioni. Se non si raggiunge un’intesa, si può fare riferimento alla valutazione da un perito del tribunale che esegue una perizia giurata attribuendo il valore al bene. per il conferimento in denaro, ovviamente, non si pongono problemi. L’insieme dei conferimenti espressi in valori monetari, costituisce il capitale sociale. Quest’ultimo nel corso della vita della società può rimanere invariato, diminuire, in caso di perdite, o aumentare con nuovi apporti da parte dei soci".
Bisogna registrarla alla Camera di commercio questa società?
"No, i soci devono segnalare l’esistenza della società, iscrivendola nel Registro delle imprese nella sezione speciale, tenuto dalla Camera di commercio".
Poniamo l'ipotesi che una persona voglia diventare socio in una società semplice, che responsabilità si assume?
"In questa fase, si rende nota la responsabilità che hanno i soci della società semplice nei confronti dei creditori sociali.
Come abbiamo illustrato prima, i soci per le obbligazioni sociali rispondono in modo illimitato e solidale, nei confronti dei creditori sociali. Tuttavia, i soci godono del cosiddetto beneficio della preventiva escussione del patrimonio sociale. Per titolo di legge, il creditore sociale può rivolgersi direttamente verso un qualunque socio e pretendere l’adempimento dell’obbligazione dovuta dalla società. Tuttavia, il singolo socio può opporsi, verso di lui, però, grava l’onere della prova. Infatti, egli deve dimostrare che la società, con il proprio patrimonio, è in grado di soddisfare l’obbligazione del creditore. Se il socio riesce a dimostrare che la società può adempiere, il creditore non può attaccare il patrimonio personale del singolo socio. Dapprima deve eseguire l’escussione patrimoniale della società. Se tal entità patrimoniale risulta incapiente a soddisfare il creditore sociale, quest’ultimo può pretendere, per la parte rimanente, il pagamento dal singolo socio per quanto ancora dovuto. Tuttavia, se il socio non può provare che la società è nelle condizioni di adempiere, con il proprio patrimonio, a quanto dovuto al creditore, allora quest’ultimo risulta titolato a soddisfare il proprio interesse, pretendendo il pagamento da parte dei soci. Se questi si rifiutano, il creditore può dar luogo, a sua scelta, all’escussione del patrimonio personale di uno dei soci".
Un altro aspetto specifico è il creditore particolari del singolo socio. Procediamo passo dopo passo e analizziamo la responsabilità nei confronti del creditore particolare. Chi è il creditore particolare del singolo socio?
"Ad esempio il socio (A), della società semplice X, vuole ristrutturare la sua abitazione (patrimonio personale) si reca in banca e stipula un contratto di mutuo non per conto della società, ma per se stesso. Egli riceve un finanziamento di 100.000 euro, che dovrà restituire alla banca, pagando una rata mensile di 2150,00 euro per un totale di 50 mesi. Da questo esempio, ravvisiamo che il creditore particolare del socio (A) è la banca".
Che cosa succede se il socio (A) non riesce a pagare la banca?
"Quest’ultima, sapendo che il socio (A) possiede una quota di partecipazione, vede in essa la possibilità di soddisfare il proprio interesse".
Che pretese può avanzare la banca nei confronti della società?
"Premesso che la società è un altro soggetto del diritto e in parte autonomo rispetto ai singoli soci, allora da un punto di vista giuridico è indispensabile garantire una certa indipendenza e separare gli atti riguardanti il singolo socio dagli atti relativi della società.
Il Codice civile, per conciliare queste diverse posizioni, prevede che il creditore particolare, in questo caso la banca, possa soddisfare il suo interesse legittimo, però seguendo una determinata sequenza:
dapprima deve rifarsi sui beni personali del socio;
dopo sugli utili della società maturati alla fine del periodo amministrativo;
se è insoddisfatta, può pretendere la liquidazione anticipata della quota spettante al socio".
Come funziona l'amministrazione in una società semplice?
"Uno dei temi centrali della società è rappresentato dall’amministrazione, che consiste nel compiere tutti gli atti di gestione che rientrano nell’oggetto sociale, per il raggiungimento degli scopi sociali. In riferimento a quanto detto prima la regola è quella dell’amministrazione disgiuntiva, in altre parole a tutti i soci è attribuito il potere di amministrazione (sempre fatte salve le diverse disposizioni contenute nell’atto costitutivo; come già detto, nelle caratteristiche fondamentali delle società di persone, oltre all’amministrazione disgiuntiva ci può essere quella congiuntiva o la presenza dell’amministratore unico). Ciò vuol dire che ogni socio amministratore può concludere qualsiasi operazione, sia di ordinaria amministrazione e sia di straordinaria amministrazione, per raggiungere l’oggetto sociale, tuttavia in conformità all’attività economica esercitata della società. I soci che intendono opporsi, al compimento di un’operazione da parte di un altro socio amministratore, devono farlo prima e a condizioni che essi rappresentino la maggioranza (diritto di veto); altrimenti qualunque operazione posta in essere, del socio amministratore, resta valida e tutti i soci ne rispondono. È opportuno precisare che gli amministratori operano con la regola del mandato. Questi agiscono in nome e per conto della società, quindi siamo dinanzi a dei mandatari della società mandante. Gli amministratori, Nell’espletare il loro mandato, devono adempiere a delle obbligazioni: eseguire le prestazioni adottando il criterio della diligenza del buon padre di famiglia, art. 1710 C. c; devono ottemperare al rispetto dei limiti contenuti nel mandato, art. 1711; eseguire la comunicazione dell’eseguito mandato, 1712; hanno l’obbligo di rendiconto, 1713 e altro".
Quali sono i diritti e gli obblighi del socio?
"La qualità di socio, all’interno della società, apporta degli obblighi e dei diritti.
Tra gli obblighi del socio ricordiamo: eseguire i conferimenti, come risulta stabilito dall’atto costitutivo;
partecipare alle perdite in relazione alla quota posseduta;
non utilizzare i beni della società per scopi estranei all’oggetto sociale o per scopi personali, in quest’ultimo caso solo tramite previo consenso degli altri soci.
Passiamo a esaminare i diritti del socio:
partecipare agli utili d’esercizio in riferimento alla quota posseduta, se il valore dei conferimenti non è determinato dal contratto, esse si presumono eguali come risulta dall’art. 2263 primo comma; amministrare e rappresentare la società, se risulta titolato; controllare la società, però, questo diritto spetta, ovviamente, ai soci non amministratori".
Come avviene lo scioglimento del rapporto sociale?
"Durante la vita della società, può verificarsi che uno dei soci, per motivi vari o per eventi, sia impossibilitato a proseguire il rapporto sociale. In questo caso, siamo dinanzi allo scioglimento del rapporto sociale limitatamente a un socio".
Analizziamo l’evento più tragico, la morte di un socio. Gli eredi hanno il diritto di subentrare in società in qualità di soci?
"È giusto precisare che la società semplice è una società basata sulla fiducia reciproca tra i soci fondatori, ovviamente il rapporto sociale è strettamente personale. Per questo motivo la legge prevede che i soci rimasti non siano obbligati ad accettare chi non hanno scelto originariamente. Tuttavia, se i soci rimasti esprimono il loro consenso positivo, verso l’erede, quest’ultimo, se vuole, può entrare nel proseguimento del rapporto sociale al posto del socio defunto.
A volte per evitare tutte queste difficoltà, i soci al momento della stipula dell’atto costitutivo stabiliscono un subingresso automatico degli eredi, al posto del defunto.
In ogni caso se i soci si oppongono, verso l’ingresso degli eredi in società, questi ultimi hanno diritto di riscuotere il valore della quota appartenente al socio defunto".
È il recesso volontario del singolo socio?
"A questo riguardo è opportuno leggere l’atto costitutivo e verificare la durata della società:
1) se la società è a tempo indeterminato o per tutta la vita dei soci, qualunque socio può recedere, purché comunichi il recesso alla società almeno tre mesi prima;
2) se la società è a tempo determinato, il socio può recedere solo se ricorre la giusta causa (ad esempio: gravi contrasti tra i soci, l’infermità mentale del socio e il riscontro di ripetute e gravi irregolarità degli amministratori. Tuttavia il recesso del socio non è automatico perché ricorre la giusta causa, ma si deve fare domanda giudiziale".
Durante lo svolgimento dell’attività sociale, si possono riscontrare dei comportamenti non corretti da parte del socio, verso la società, che addirittura alcuni possono portare all’esclusione del socio. Come avviene quest'ulitimo aspetto?
"Il Codice civile lo prevede nell’art. 2286: “L'esclusione di un socio può avere luogo per gravi inadempienze delle obbligazioni che derivano dalla legge o dal contratto sociale, nonché per l'interdizione, l'inabilitazione del socio o per la sua condanna a una pena che importa l'interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici. Il socio che ha conferito nella società la propria opera o il godimento di una cosa, può altresì essere escluso per la sopravvenuta inidoneità a svolgere l'opera conferita o per il perimento della cosa dovuto a causa non imputabile agli amministratori”.
Tuttavia, se ricorrono le cause, presenti nell’articolo in precedenza citato, affinché sia possibile l’esclusione è necessario adottare la procedura di esclusione contenuta dal C.c. nell’articolo 2287 che stabilisce: “L'esclusione è deliberata dalla maggioranza dei soci, non computandosi nel numero di questi il socio da escludere, e ha effetto decorsi trenta giorni dalla data della comunicazione al socio escluso. Entro questo termine il socio escluso può fare opposizione davanti al tribunale, il quale può sospendere l'esecuzione. Se la società si compone di due soci, l'esclusione di uno di essi è pronunciata dal tribunale, su domanda dell'altro. Parimenti può essere escluso il socio che si è obbligato con il conferimento a trasferire la proprietà di una cosa, se questa è perita prima che la proprietà sia acquistata dalla società”.
Quali sono le cause che portano allo scioglimento della società semplice?
"Per stabilire quali sono le cause di scioglimento, le quali determinano la liquidazione e conseguente l’estinzione della società stessa, è indispensabile fare riferimento al contratto sociale (atto costitutivo) e a eventuali modifiche apportate, dopo la costituzione della società. Inoltre, il legislatore ha previsto alcuni avvenimenti, riconducibili a cause di scioglimento per le società semplice, contenute nell’art.2272 che di seguito riportiamo:
1) per il decorso del termine;
2) per il conseguimento dell'oggetto sociale o per la sopravvenuta impossibilità di conseguirlo;
3) per la volontà di tutti i soci;
4) quando viene a mancare la pluralità dei soci, se nel termine di sei mesi questa non è ricostituita;
5) per le altre cause previste dal contratto sociale".
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