Il diritto del lavoro in generale
Il diritto del lavoro in generale
Quali sono le norme giuridiche che costituiscono il diritto del lavoro?
In generale, le norme giuridiche riguardano sia il diritto privato sia il diritto pubblico.
Quali sono i rami o le parti che compongono il diritto del lavoro?
Il diritto privato del lavoro disciplina il contratto di lavoro e il rapporto individuale di lavoro;
il diritto sindacale, si riferisce all’organizzazione e allo svolgimento dell’attività sindacale;
la legislazione sociale risulta composta dall’insieme di norme che riguardano la previdenza e l’assistenza sociale.
Quali sono le fonti del diritto del lavoro?
La Costituzione (art.1, 4, 35, 36, 37, 38, 39 e 40 - Dare lettura, approfondire ed eventualmente chiedere chiarimenti);
il Codice civile (il libro V del lavoro);
le leggi speciali (lo Statuto dei lavoratori o legge n° 300 del 1970 che contiene una serie di tutele e garanzie a favore dei lavoratori; la legge Biaggi 14/02/2003 attuata dal decreto legislativo 10 settembre 2003 n°276, quest’ultimo entrato in vigore il 24 ottobre 2003; l’ultima riforma, del diritto del lavoro, si è realizzata con la legge del 10 dicembre 2014, comunemente denominata “jobs act” e dopo si sono susseguiti i decreti delegati per dare attuazione alla riforma.);
le fonti comunitarie (direttive e regolamenti);
i contratti collettivi che risultano caratterizzati dalla presenza di un monopolio bilaterale. Infatti, la domanda e l’offerta di lavoro è composta dalle due contrapposte parti sociali: da una parte ci sono i rappresentanti dei lavoratori (sindacati) e dall’altra sono presenti i rappresentanti degli imprenditori (le associazioni di categorie degli imprenditori). Le due parti danno luogo alle varie contrattazione e al conseguimento degli accordi dei contratti collettivi.
Tuttavia, ci sono diversi tipi di contratti collettivi:
contratti nazionali di categoria che riguardano determinati settori, ma si estendono su tutto il territorio del Paese;
contratti territoriali che producono la loro efficacia su una determinata area geografica;
contratti aziendali i quali sono conclusi tra le organizzazioni sindacali, presenti all’interno dell’impresa, e il singolo imprenditore. Quest’ultimi servono per completare sia quelli nazionali, sia quelli territoriali e vengono modellati in base alle caratteristiche delle singole imprese. Ovviamente, le modifiche che vengono apportate devono arrecare situazioni migliorative e non peggiorative nei confronti dei lavoratori, rispetto agli accordi realizzati nei due precedenti contratti.
Il lavoro autonomo e il lavoro subordinato
La creazione di ricchezza, in un Paese, dipende ed è fortemente influenzata dal fattore produttivo lavoro.
In che cosa consiste l’attività lavorativa?
Nell’impiego di energie lavorative, fisiche o intellettuali, per la realizzazione di beni e servizi.
Nell’impiego di energie lavorative, fisiche o intellettuali, per la realizzazione di beni e servizi.
Come si può distinguere una forma di lavoro rispetto all’altra?
In base a chi si cedono le energie lavorative. Infatti, se tali energie lavorative sono svolte a favore proprio, si è dinnanzi al lavoro autonomo, invece se vengono ceduti ad altri soggetti (imprenditori) si è nel lavoro subordinato.
In base a chi si cedono le energie lavorative. Infatti, se tali energie lavorative sono svolte a favore proprio, si è dinnanzi al lavoro autonomo, invece se vengono ceduti ad altri soggetti (imprenditori) si è nel lavoro subordinato.
Chi definisce il lavoro autonomo?
L’articolo 2222 del C.c definisci il lavoro autonomo: “Quando una persona si obbliga a compiere verso un corrispettivo un'opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente.”
Il lavoro subordinato risulta disciplinato dal Codice civile?Sì, l’articolo 2094 definisce il lavoro subordinato: “È prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell'impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell'imprenditore.”
Quali sono le differenze tra lavoro autonomo e lavoro subordinato?
Dal contenuto delle due norme, citate prima, si possono fare emergere le differenze che sussistono tra lavoro AUTONOMO e lavoro SUBORDINATO:
• I lavoratori autonomi, rispetto ai lavoratori subordinati, non sono sottoposti al vincolo gerarchico, alle direttive e al controllo da parte dell’imprenditore;
• i lavoratori autonomi si avvalgono dei propri strumenti/mezzi di lavoro, invece i lavoratori subordinati utilizzano gli strumenti produttivi che mette A disposizione l’imprenditore;
• l’oggetto, nel contratto di lavoro subordinato, consiste nella prestazione di energie lavorative fisiche o intellettuali, mentre nel lavoro autonomo si ha la realizzazione o di un’opera o di un servizio;
• il lavoratore subordinato risulta inserito nell’organizzazione produttiva dell’imprenditore, come risulta documentato dal libro unico del lavoro e risulta individuato nell’organigramma, invece il lavoratore autonomo, non fa parte dell’organizzazione aziendale, è vincolato solo da un contratto d’opera.
Categorie, qualifiche e mansioni dei lavoratori subordinati
Da che cosa dipende il trattamento che spetta al lavoratore?
In generale il trattamento che spetta al lavoratore (in riferimento ai contratti collettivi e ai contratti individuali) dipende dalla categoria d’appartenenza, dalla qualifica e dalla mansione svolta.
In generale il trattamento che spetta al lavoratore (in riferimento ai contratti collettivi e ai contratti individuali) dipende dalla categoria d’appartenenza, dalla qualifica e dalla mansione svolta.
Chi prevede le categorie dei lavoratori?
Le categorie sono previste dell’art.2095 1° comma: “I prestatori di lavoro subordinato si distinguono in dirigenti, quadri, impiegati e operai.”
Le categorie sono previste dell’art.2095 1° comma: “I prestatori di lavoro subordinato si distinguono in dirigenti, quadri, impiegati e operai.”
E le qualifiche?
Cosa diversa sono le qualifiche. Esse sono stabilite dai contratti collettivi; quest’ultimi dipendono dalle mansioni assegnati al lavoratore, ovvero i compiti che deve assolvere il dipendente.
Lo svolgimento del rapporto di lavoro (diritti e obblighi del lavoratore)
Quando si perfezione il contratto di lavoro?
Il rapporto di lavoro si perfeziona con la stipula del contratto di lavoro individuale. Tuttavia, i contratti di lavoro, solitamente prevedono un periodo di prova, di cui le parti, durante tale periodo, possono liberamente retrocedere. Terminato il periodo di prova, con esito positivo, il lavoratore entra in forza dell’organico dell’impresa.
Il rapporto di lavoro si perfeziona con la stipula del contratto di lavoro individuale. Tuttavia, i contratti di lavoro, solitamente prevedono un periodo di prova, di cui le parti, durante tale periodo, possono liberamente retrocedere. Terminato il periodo di prova, con esito positivo, il lavoratore entra in forza dell’organico dell’impresa.
Quali sono i doveri e i diritti del lavoratore durante il rapporto di lavoro?
durante lo svolgimento del rapporto di lavoro, la legge prevede degli obblighi e dei diritti del lavoratore.
durante lo svolgimento del rapporto di lavoro, la legge prevede degli obblighi e dei diritti del lavoratore.
Gli obblighi del lavoratore sono:
• eseguire la propria prestazione lavorativa con cura attenzione e in ottemperanza alla diligenza richiesta in base alla natura della prestazione;
• prestare attenzione, durante lo svolgimento dell’attività lavorativa, alle disposizioni e alle direttive stabilite dall'imprenditore o dai suoi preposti;
• è fatto divieto divulgare notizie che riguardano la struttura organizzativa e l’aspetto produttivo dell’attività economica, inoltre non è consentito al lavoratore di porre in essere atti di concorrenza che danneggiano l’imprenditore;
• il rispetto dell’orario di lavoro.
Cosa accade se il lavoratore non osserva i precedenti obblighi?
Il lavoratore può andare incontro a delle sanzioni disciplinari che vanno dal semplice ammonimento fino al licenziamento.
Il lavoratore può andare incontro a delle sanzioni disciplinari che vanno dal semplice ammonimento fino al licenziamento.
I diritti del lavoratore sono:
• percepire la retribuzione nella misura stabilita dal contratto collettivo;
• il diritto al riposso settimanale e alle ferie annuale;
• il diritto della conservazione del posto di lavoro in caso di malattia, infortunio, gravidanza…
• il diritto di un orario di lavoro che non superi i limiti previsti dalla legge;
• il diritto di essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto;
• il diritto all’assistenza e alla previdenza;
• il diritto di aderire alle organizzazione sindacali e il diritto allo sciopero;
• il diritto al trattamento di fine rapporto (TFR).
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